Finalmente questa settimana abbiamo avuto la conferma del sesso: aspettiamo un maschietto!
Inutile dire che siamo felicissimi, qualsiasi fosse stato il sesso, siamo molto eccitati al pensiero di ripetere l’esperienza di diventare genitori con un individuo totalmente nuovo per noi, con caratteristiche anatomiche e caratteriali sicuramente diverse dalla nostra primogenita. But l’unica pecca di questa notizia e’ la scelta del nome: se con il sesso femminile eravamo pronti e decisi con 2 o 3 opzioni che mettevano d’accordo tutti, la scelta del nome maschile ci trova piuttosto impreparati.
Credo che la scelta del nome sia la prima grande responsabilita’, dopo la decisione di metterli al mondo, che noi genitori abbiamo sui nostri figli. Andremo a decidere, per conto loro il nome che li accompagnera’ per tutta la vita. Poi si aggiungono anche credenze religiose, valori culturali, tendenze del momento e la ricerca di armonia con il cognome a rendere tutto piu’ complicato.
LA SCELTA DEL NOME NELLA CULTURA AFRICANA
La nascita di un bambino africano è tipicamente seguita da un giro di cerimonie e festeggiamenti per introdurre il nuovo bambino nel mondo. Molti dei nomi dati in queste cerimonie sono indicativi del posto del bambino nel mondo.



In Nigeria come in tutta l’Africa, il nome di un bambino è molto simbolico e importante. Si ritiene che la scelta del nome possa influenzare la vita sia del bambino che della famiglia. Fattori come il giorno della settimana della nascita, l’ora del giorno, la stagione dell’anno, l’ordine di nascita in caso di gemelli, il luogo in cui una persona nasce, l’atteggiamento dei genitori, così come il sesso del bambino giocano tutti un ruolo significativo nel processo di denominazione generale e nel nome scelto.
LA SCELTA DEL NOME PER MIEI GENITORI
I miei genitori hanno deciso di donare a me ed ai miei fratelli il doppio nome. Per il primo hanno optato per un nome “socialmente” riconosciuto per agevolare il processo di inclusione nella realta’ che ci circonda. Non sopportavano l’idea che potessimo provare disagio o addirittura vergogna nel momento iin cui dovevamo presentarci e volevano che le persone che ci incontrassero fossero in grado di pronunciare il nostro nome senza commenti, senza domande fuori luogo ed inopportune, senza accenti sbagliati o incomprensioni. E cosi siamo Erica, Guido e Cindy.
Per non farci mai dimenticare da dove veniamo e chi siamo, di chi siamo figli e dove ricercare la nostra storia e le nostre radici, hanno scelto il secondo nome ispirandosi alla cultura della tribu’ Igbo (Nigeria) da cui provengono: Io sono “volere di Dio”, Uchechi; mio fratello Obinna e’ “cuore di padre” e mia sorella Chizobam e’ “Dio mi ha salvato”. Come potete vedere sono tutti nomi carichi di significato spirituale e religioso.
LA NOSTRA SCELTA
Amo il fatto che nel proprio nome ci sia un pezzo della cultura che, pur non vissuta direttamente, faccia parte delle persone che siamo e diventiamo, per cui ho deciso di proseguire questa tendenza e dare due nomi ai miei figli. Per pigrizia devo confessarvi che i nomi Igbo li lascio cercare a mia madre che dopo svariate analisi ce li propone in giudizio. Mentre per il primo nome siamo orientati verso nomi italiani brevi e che formino una buona armonia con il secondo nome ed il cognome, capite che e’ un lavorone!

In conclusion siamo quasi alla svolta finale, siamo riusciti a stilare una lista di 4/5 nomi che piacciono ad entrambi ed abbiamo deciso che coinvolgeremo Ambra nella decisione finale facendola sorteggiare.
Per restare in tema non ci resta che dire “che Dio ce la mandi buona”.
Spettacolo🥹🤩
💙